LO SAPEVATE CHE SAN CIRO E’ ANCHE UN… EMIGRANTE?

di Elio Francescone

Beh…armatevi di pazienza e leggete

Che il “nostro” amato San Ciro si veneri in altre località italiane,credo che sia noto a parecchi. Cito a memoria: Marineo, Lucera, Trani, Portici, Bari, Avellino, Napoli, Ischia, Nocera S.,VicoEquense, Acquaviva delle Fonti, Frattamaggiore, San Marco in Lamis, Castellammare di Stabia: vediamo, ora, come ci sia un culto di questo Santo anche negli USA.

L’introduzione del culto negli Stati Uniti avvenne ad opera dei pionieri marinesi, (Marineo,ridente cittadina in provincia di Palermo di cui San Ciro è il Santo patrono) che sbarcano a New York a partire dalla fine dell’Ottocento. Formano una colonia a Elizabeth Street, nei pressi di Mulberry Street, nota Little Italy nell’isola di Manhattan.

Nel 1909, a Manhattan, in una vetrina di un negozio che si affacciava su Elisabeth Street un importante punto di riferimento per tantissime comunità di immigrati. Nella sola circoscrizione consolare di New York ne sono state censite più di cinquecento. Una di queste è la San Ciro Society, che fa capo alla comunità di Marineo, con sede al 54 Gaston Avenue di Garfield, nello Stato del New Jersey. Con il migliorare delle loro condizioni economiche piccoli gruppi faceva la sua comparsa una statua d’argento di san Ciro. Negli orari di chiusura, in quei locali si incontravano i fondatori della Società religiosa per organizzare le prime feste comunitarie. Così, come nel vecchio mondo siciliano, anche nel nuovo mondo i marinesi continuarono a onorare il loro protettore. Il culto del santo patrono fu uno dei vincoli più forti sul piano emotivo, in grado di legare i primi immigrati di Marineo gli uni agli altri e al paese di origine.

A cento anni di distanza, negli Stati Uniti le società di mutuo soccorso continuano ad essere si spostarono a Brooklyn e nel Queens, mentre in maggioranza trovarono opportunità di lavoro nel New Jersey. Una numerosa comunità si stabilì, infatti, a Garfield, ambiente ricco di boschi e aperte campagne. In tutti i luoghi in cui andarono i marinesi portarono il culto di san Ciro e le tradizioni del paese. Vari sono gli aspetti del culto di san Ciro negli Stati Uniti, nei luoghi dove è stato, appunto, trapiantato e dove è rifiorito con rinnovato vigore.Così, vedremo le attività della San Ciro Society e come il patrimonio culturale della festa patronale si identifica con la realtà economica e sociale da cui si è formato.

L’umano cammino di Ciro tra le afflizioni terrene iniziò nel III secolo d.C. tra le affollate vie di Alessandria d’Egitto: in questa città cosmopolita fu prima figlio e studente modello, poi medico, eremita e martire.E sono ormai secoli che suoi devoti tramandano il ricordo di questo uomo straordinario nato agli albori del cristianesimo in terra africana. Accolto da santo, è stato per lungo tempo amato e venerato in terra italiana. Infine, è stato compagno di viaggio nelle rotte atlantiche, padre, fratello, amico sapiente e consolatore in terra americana. In poche parole, san Ciro è stato per i suoi devoti un patrono universale.

NB:Ringrazio Nuccio Benanti, antropologo marinese, per le preziose informazioni in merito.

Le foto che vedete ci mostrano anche la processione di s.Ciro a Garfield che si tiene in estate, il 20 di agosto.