OSPEDALE SAN CATALDO E SPORT.MELUCCI ED IL PD (DE GREGORIO,MAZZARANO,BORRACINO, LONOCE) “A PESCI IN FACCIA”.

MELUCCI.

La consegna del nuovo nosocomio tarantino non avverrà prima del prossimo anno, la questione dei Pronto soccorso resta ancora irrisolta, i tempi biblici imposti dalle liste di attesa per analisi ed esami specialistici: tramite il sindaco Rinaldo Melucci la comunità tarantina chiede soluzioni definitive ed immediate

SANITÀ IONICA SEMPRE PIU’ IN AGONIA INACCETTABILI I RITARDI DELLA REGIONE

Le criticità che affliggono la sanità ionica hanno raggiunto un punto di non ritorno che vede la sua più fedele dimostrazione nei continui ritardi nella consegna dell’Ospedale “San Cataldo” di Taranto. Attendere ancora soluzioni affidandosi a cristiana rassegnazione non è più possibile. Adesso, i cittadini meritano risposte concrete e non promesse alle quali non si può più dare credito.

Nell’ottobre del 2020, un’intera comunità ha guardato con speranza all’avvio dei lavori per realizzare una struttura che, destinata a sostituire i nosocomi “SS. Annunziata” di Taranto e di Grottaglie, avrebbe dovuto avere un ruolo strategico nell’ambito della rete ospedaliera pugliese. Tuttavia, ciò che doveva essere completato entro 400 giorni lavorativi ha visto i suoi tempi di “creazione” dilatati fino al giugno del 2024, con le successive gare per la dotazione di arredi ed attrezzature che fanno prevedere la consegna definitiva per luglio del 2025. Con buona pace per la salute dei tarantini! Il tutto senza contare che questo slittamento di tempi va ad incidere sulla formazione dei laureati del Dipartimento di Medicina che, qualora fosse disponibile il “San Cataldo” con un suo polo didattico, potrebbero proseguire il loro percorso formativo senza trasferirsi altrove.

Alla Regione si chiede un’attenzione maggiore rispetto a quella prestata sinora verso un territorio alle prese con gravissime criticità. Ed è per questo che viene chiamata ad un impegno concreto sui reparti del Pronto Soccorso di Taranto, ad adottare iniziative immediate per ridurre gli scandalosi tempi delle liste d’attesa, a garantire una pianta organica del personale sanitario adeguata alle esigenze della popolazione. A tal proposito, va evidenziato che nella ASL di Taranto si registra da tempo una rilevante carenza di numerose figure. Infatti, mancano infermieri, OSS, tecnici della riabilitazione e della prevenzione, per non parlare dell’accentuata penuria di dipendenti che svolgono ruoli amministrativi. Un quadro della situazione che sta mettendo in ginocchio un’intera città e la sua provincia.

“Non possiamo più tollerare distrazioni e ritardi nella sanità ionica- ha dichiarato il sindaco Rinaldo Melucci-. Alla luce di quelle che sono carenze ben note ai vertici regionali, dai quali ci attendiamo meno promesse e più azioni concrete entro l’anno. I cittadini di Taranto meritano risposte il prima possibile.”

Mazzarano, Di Gregorio  e Borraccino: “Melucci come novello Masaniello sulla sanità non è credibile”

Che il sindaco Melucci non sapesse dov’è di casa la coerenza è un fatto risaputo, ma che fosse anche in grado di sposare gli argomenti della destra per motivi strumentali e dare un senso alla sua avversione contro la Regione Puglia e contro il Presidente Emiliano, francamente non lo immaginavamo.

La scarsa attitudine a capire il sentire popolare porta il sindaco di Taranto a non comprendere che cambiare repentinamente le sue posizioni politiche e ora anche il suo giudizio sulle grandi questioni che riguardano la nostra comunità, come gli investimenti nella sanità jonica, lo rende amministratore privo di affidabilità e credibilità.

Oggi Melucci per fare dispetto ad Emiliano si inventa fustigatore in materia di sanità dimenticando che avendo lui stesso il ruolo di Presidente della conferenza dei sindaci, organo riconosciuto per orientare le scelte delle Aziende Sanitarie Locali, avrebbe potuto in questi anni far giungere alle istituzioni sanitarie il disappunto che oggi ostenta con gravità.
Oggi Melucci scende allo stesso livello di quelli che lui qualche settimana fa demonizzava come i  “i soliti detrattori all’oscuro di procedure e problemi reali”.

Ci dispiace rammentare a Melucci che a Taranto si sta realizzando il più grande investimento in edilizia ospedaliera del Mezzogiorno, circa 350 milioni complessivi di investimenti in grado di colmare tutte le gravi carenze nell’assistenza clinica e diagnostica e negli standard alberghieri di cui è storicamente caratterizzata la sanità della provincia di Taranto che abbiamo ereditato da Fitto e dai governi regionali di centro destra.

Ci dispiace dover ricordare al sindaco di Taranto quanto la Regione si sia spesa per attivare la facoltà di Medicina e il Dipartimento biomedico con l’investimento pluriennale di 52milioni di Euro.

Ci dispiace dover ricordare a Melucci che, pur tra tante difficoltà, il nostro sistema sanitario ha vissuto grandi investimenti in tecnologie e che ha visto la realizzazione di piani integrati della medicina del
territorio, culminata con l’utilizzo celere ed efficace delle risorse del PNRR per realizzare 17 Ospedali di Comunità nella nostra provincia  e 6 Case della
comunità per un totale di oltre 150 milioni di € di opere già cantierizzate che allevieranno l’afflusso negli ospedali pubblici.

Ci dispiace dover ricordare ad un sindaco smemorato, che ha deciso di vestire i panni di “novello Masaniello” del malcontento popolare sulle liste d’attesa, che i ritardi e i problemi che lui erroneamente attribuisce alla Regione riguardano invece la cronica carenza di personale medico e gli squilibri nell’attribuzione delle risorse nel Fondo di riparto nazionale.

Ci dispiace dover ancora ricordare a Melucci che proviamo quotidianamente a sopperire alla mancanza di medici, cosa che avviene in tutt’Italia, dovuta al numero chiuso, deciso a livello centrale, con la continua ricerca di personale convenzionato tra i medici in quiescenza e gli specializzandi oltre che alla continua e costante indizione di pubblici concorsi per personale sanitario,  al fine di garantire il massimo delle prestazioni sanitarie.

È assolutamente legittimo chiedere maggiore attenzione alla Regione rispetto alle performance della sanità, non è legittimo invece vestire i panni opportunistici dell’oppositore per convenienza politica al solo fine di blandire i suoi nuovi amici nel Governo nazionale e fare a tutti i costi le pulci alla Regione e al presidente Emiliano.

Un consiglio ci sentiamo di dare a Melucci: la smetta di blaterare, raccogliendo solo pessime figure nella sua novella crociata contro Bari, pertanto si informi bene prima di esternare notizie imprecise: dalla vicenda del centro per l’impiego, a quella per l’ufficio UMA per gli agricoltori, passando per la strada di collegamento all’aeroporto di Grottaglie per finire a questa sulla sanità, la sua distorta e imbarazzante visione delle cose gli assicura costantemente solo una continua collezione di figuracce!

Ricordi infine il Sindaco Melucci, che al netto delle sue strabilianti giravolte, la città di Taranto è la città pugliese che ha avuto maggiori attenzioni e investimenti dalla Regione Puglia”.

LONOCE

Lonoce, Pd: “Il sindaco Rinaldo Melucci continua a riversare la sua inadeguatezza amministrativa e politica sugli altri”.

Il sindaco Rinaldo Melucci continua a riversare la sua inadeguatezza amministrativa e politica sugli altri.
Lo ha fatto, ancora una volta, con il “Taranto F. C. 1927”: non avendo nessuna soluzione, come spesso accade, ha ribaltato l’onere della prova e ha convocato una riunione per mettere la società alle strette. Un approccio scorretto, che qualifica chi esercita le sue funzioni con l’unico scopo di garantire sé stesso, non certo gli interessi diffusi della città.
Che senso ha avuto, infatti, attaccare la squadra con un comunicato rancoroso, rinfacciarle di non aver “compreso” il mirabolante project financing che caratterizzò la campagna elettorale, far finta di trovare soluzioni irrealizzabili come quella di Massafra (basterebbe approfondire con gli amministratori di quella città), se non quello di intervenire con armi di distrazione di massa, per tentare di alleggerire una coscienza politica ormai macchiata? E tutto questo senza nemmeno presentarsi alla riunione che lui stesso ha convocato, ma mandando al massacro il suo vice in servizio permanente effettivo.
Il calcio non è solo sport e tifo, è un sentimento collettivo, è identità, tutte questioni di primaria importanza per chi governa una comunità. Nel caso di Melucci vale il contrario: non governando e stando chiuso nei palazzi, salvo qualche comparsata sui social, non coglie queste sfumature.
Avrebbe potuto preoccuparsi per tempo delle sorti del Taranto, infatti, magari esercitando le sue prerogative nel primo comitato organizzatore dei Giochi, e anche nel secondo comitato così fortemente voluto per estromettere la regione Puglia. Avrebbe potuto dar seguito alla proposta della società che, a settembre scorso e nuovamente a inizio di questo mese, ha suggerito di intervenire con i fondi stanziati per la manifestazione del 2026 per ristrutturare l’impianto di Faggiano, che le è stato concesso in gestione.
Da Palazzo di Città l’attenzione a questi temi si è limitata alla rappresaglia di bassa qualità. Perché per il sindaco Melucci il calcio è sport minore, preferisce gli sport “americani” come il basket, il rugby, magari anche il baseball e il football. Peccato che, anche a questi, il senso di Melucci per lo sport abbia prodotto solo danni: il basket cittadino di vertice annaspa senza sostegno concreto dall’amministrazione, e le altre tre discipline sono ancora in cerca di un impianto, prima previsto a Taranto 2, ora “migrato” a Paolo VI e che scopriamo essere sto salvando, dopo il rischio di revoca del finanziamento, dall’ex assessore Giorno.
Per giocare a individuare altri quartieri, c’è ancora tempo: peccato che, per esempio, non ce ne sia più per i Tritons che, proprio a causa della mancanza di quell’impianto promesso a più riprese, abbiano rinunciato a iscriversi al campionato nazionale di serie C di baseball.

Se Melucci vivesse la città, la scoprirebbe in ginocchio e non avrebbe la faccia di scrivere comunicati come quelli che dispensa da qualche tempo a questa parte e qualcuno, con un minimo senso di responsabilità, dovrebbe dimettersi.

Lucio Lonoce
Consigliere comunale