ANTITRUST, MAZZARIELLO: “QUELLA RELAZIONE SI FONDA SU DATI SBAGLIATI, RIMEDIEREMO. MA I PARTITI SMETTANO DI USARE KYMA AMBIENTE COME “CLAVA” POLITICA”
L’ennesima tegola sulla città per l’imperizia di Melucci: l’Antitrust, autorità indipendente nazionale, mette sotto accusa l’ex Amiu, e quindi il Comune, per Il servizio carente e la mette in mora chiedendo il rilancio entro i prossimi 30 giorni.
Il Garante della concorrenza e del mercato (ANTITRUST) Roberto Rustichelli, chiede nel dettaglio, entro il termine di trenta giorni, le iniziative adottate per rimuovere le criticità rilevate.
Cosa dice la relazione?
La città è sporca, la raccolta differenziata è un sogno mai realizzato, i cassonetti da ingegnerizzati sono tornati manuali, ma la tassa sui rifiuti pagata dai cittadini di Taranto aumenterà per il terzo anno consecutivo.
E ancora, sempre il Garante scrive che i volumi di raccolta differenziata sono lontanissimi dalle medie regionali e nazionali, i costi pro capite sono più alti rispetto ai valori medi, il bilancio 2022 è in perdita.
Infine, sottolinea l’Antitrust, il servizio di igiene urbana a Taranto ha un andamento critico sia dal punto di vista qualitativo che da quello economico-finanziario e l’attuale assetto organizzativo e gestionale comporta ritardi nella raccolta e nei tempi di viaggio di scarico, e, dunque, maggiori costi sia per il Comune che per gli utenti.
Tutti elementi che denunciamo da tempo e per la risoluzione dei quali chiediamo da molti mesi un nuovo contratto di servizio. Contratto di servizio annunciato pronto a settembre 2023 e poi misteriosamente scomparso dai radar.
A questo punto non è escluso anche l’intervento della Corte dei Conti senza contare che ci potrebbero essere anche i presupposti per un’azione di responsabilità per “mala gestio”.
I consiglieri della nuova maggioranza si sono resi conto che a dicembre hanno avallato queste condotte? A dicembre scorso, infatti, pur di blindare le singole posizioni e le singole poltrone hanno certificato questi dati e nulla hanno osservato o prospettato per il futuro dell’ex amiu.
Questa relazione, inoltre, rischia di essere utilizzata a giustificazione della esternalizzazione del servizio. E, a pensar male, sembra quasi che il vero obiettivo sia diventato questo. Tutto lascia pensare, infatti, che Melucci, non volendo affrontare seriamente la vicenda Amiu per risolverla, stia cercando di attuare la privatizzazione del servizio.
Ma noi non lo consentiremo. Per la città, per i lavoratori e per le loro famiglie.
Serve un piano serio di rilancio della società pubblica ex AMIU.
Ma Melucci ha già dimostrato di non voler risolvere le questioni relative al servizio di igiene urbana e raccolta differenziata o, peggio, di non avere idea di come risolverle.
Anche per questo chiediamo le dimissioni del Sindaco, di Mancarelli e del management Kyma Ambiente in ragione di quest’ennesima debacle.
Ribadiamo che anche per questo motivo siamo usciti dalla maggioranza, perché ci siamo resi purtroppo conto che non veniva affrontato il problema in maniera sistemica ma si badava a rattoppare e ad inseguire l’emergenza del momento, senza una vera programmazione di lungo periodo.
Pd, Con, M5S, Europa Verde, Una Strada Diversa, PSI.
LA REPLICA
*Antitrust, Mazzariello: «Quella relazione si fonda su dati sbagliati, rimedieremo. Ma i partiti smettano di usare Kyma Ambiente come “clava” politica»*
La relazione dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, meglio nota come Antitrust, origina dall’analisi di un’altra relazione, quella adottata dal Consiglio Comunale di Taranto in data 19 dicembre 2023, in ottemperanza a quanto disposto dall’articolo 30 del d.lgs. n. 201/2022.
«Purtroppo la relazione adottata in Consiglio era deficitaria di alcuni dati fondamentali – ha spiegato l’assessore alle Società Partecipate, Michele Mazzariello – tant’è che è già stato disposto il suo ritorno nella massima assise per apportare gli opportuni correttivi. Questa circostanza ha falsato a sua volta la relazione dell’Antitrust, soprattutto nella parte relativa ai costi del servizio: con i dati corretti, la spesa pro capite per i cittadini sarebbe rimasta in range accettabili».
La questione era già stata posta all’attenzione dell’esecutivo, Kyma Ambiente e direzione Ambiente erano già al lavoro per definire meglio la relazione e trasmetterla nuovamente all’Autorità, previo passaggio in Consiglio Comunale.
«Andando oltre la questione tecnica – ha aggiunto Mazzariello – e volendo approfondire i risvolti politici della vicenda, ci sarebbero da dire diverse cose. Posto che quell’atto di Consiglio è stato votato anche da moltissimi consiglieri appartenenti a sigle politiche che oggi si ergono a paladine della linearità amministrativa, verrebbe da pensare che quel giorno tutte queste competenze fossero in vacanza. Ma il tema è un altro: questa continua denigrazione di Kyma Ambiente non aiuta la risalita della china. Perché le difficoltà ci sono, inutile nasconderlo, ma serve far quadrato e non certo scagliarsi contro un’azienda pubblica alla prima occasione utile: questo atteggiamento mina ulteriormente la sua reputazione, in un momento in cui la reputazione, anche creditizia, è un anello fondamentale del risanamento. Rimedieremo agli errori, indubbiamente, sperando anche in una collaborazione maggiormente puntuale degli uffici, ma resta una necessità: essere uniti per salvare l’azienda, evitando di farla usare strumentalmente come “clava” politica al solo fine di screditare l’operato del sindaco Rinaldo Melucci e della sua Giunta.»
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