LA LINEA GIUSTIFICATIVA DEL COMUNE” E’ DELL’ING. PRETE IL MONUMENTO AI CADUTI DI GROTTAGLIE”. SMENTITA (POSTUMA) DEL SENATORE GASPARE PIGNATELLI.

L’OPPOSIZIONE CHIEDA LA CONVOCAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE VERIFICA DI CONFORMITA’ DEI LAVORI AL PIANO REGOLATORE VIGENTE.PROPRIO L’ING. GRAZIO PRETE HA VINCOLATO A MONUMENTO NEL PIANO REGOLATORE VIGENTA L’AREA DELL’OPERA DI PIACENTINI E SPORTELLI.

LINEA SMENTITA DAL SENATORE GASPARE PIGNATELLI IN UNA SUA LETTERA AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIOVANNI RONCHI, DOPO CHE AL SENATORE PIGNATELLI “L’ARCHITETTO MARCELLO PIACENTINI FIRMO’ IL PROGETTO”, E DEL QUALE IN AMMNISTRAZIONE SE NE CONSERVO’ LO SCHIZZO CON LA FIRMA.”( RIF. COSIMO FORNARO UN UOMO ED IL SUO TERRITORIO-GASPARE PIGNATELLI).

Indiscrezioni trapelate dalle “stanze” dell’amministrazione comunale si apprende che la linea portata avanti dai consulenti tecnici del sindaco D’Alò (e già esternata in sede di verifica in loco alla soprintendenza) che il Monumento ai Caduti di Grottaglie sia opera dell’Ing. Comunale Grazio Prete ed il gruppo marmoreo del Prof. Sportelli.

Le indiscrezioni fanno il paio con quanto è stato affermato dal presidente dell’Ordine degli Architetti Paolo Bruni “insiste il Monumento ai Caduti, opera di Sergio Sportelli, collocato nell’esedra architettonica attribuibile presumibilmente al grande architetto del XX secolo Marcello Piacentini “(ndr. e non attribuita). Singolare affermazione quella del Consiglio dell’Ordine, considerato che il componente grottagliese ebbe a dichiarare sui social…oltre al notorio attributo “degli architetti di valore”, spiegava con garbo e valore “…il problema che serve il parere della sovrintendenza che, presumo non è stato richiesto. Se la sovrintendenza si pronuncia favorevolmente ognuno dovrà farsene una ragione, compresi gli architetti valore , altrimenti diventa una questione tipo “è meglio il panettone o il pandoro”. Io, che non sono un architetto di valore, penso che la sovrintendenza darà parere favorevole, probabilmente condizionato. Per quanto riguarda l’intervento di Piacentini e senza nulla togliere al maestro, onestamente, nel caso di Grottaglie, è stato un po’ stitico. Forse non aveva tempo.” Fatto importante, al netto delle simpatiche etichette di “architetti di valore…e la stitichezza progettuale di Piacentini”, tre colleghi presi in un sol colpo, riconosce che il monumento ai caduti è di Piacentini, nella nota dell’ordine al contrario “ attribuibile presumibilmente al grande architetto del XX secolo Marcello Piacentini”.

Superato l’ostacolo, lo stesso senatore Gaspare Pignatelli neutralizza la linea difensiva dell’amministrazione D’Alò e conforta l’ordine architetti di Taranto, che non è “ attribuibile presumibilmente al grande architetto del XX secolo Marcello Piacentini”, ma il PROGETTO E’ DI MARCELLO PIACENTINI. Lo confermano i documenti a sostegno di quanto affermato nelle note di Piacentini a Pignatelli e del Senatore al Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi. . ( rif. In Cosimo Fornaro “un uomo ed il suo territorio-Gaspare Pignatelli)

Come di seguito dettagliato, l’ attività dell’Ing. Comunale Grazio Prete, come evidenziato negli atti dell’amministrazione comunale, ha svolto il compito di direttore dei lavori di piazza IV Novembre e del Monumento ai caduti .
II Monumento ai Caduti viene inaugurato dal sindaco Prof. Angelo Peluso il 9 novembre 1958.Piacentini nel suo operare, affidò al prof. Sergio Sportelli la realizzazione del gruppo scultoreo e “delle altre opere del monumento” giusta delibera di municipale di Grottaglie n. 260 del 12 settembre 1957, e con l’ovvia assistenza e sorveglianza del tecnico comunale Ing. Grazio Prete.

INQUADRAMENTO ARCHITETTONICO-URBANISTICO E STORICO

Il Monumento ai Caduti di guerra realizzato in memoria dei 260 caduti nelle due guerre originari della città di Grottaglie, venne realizzato dal 1956 al 1958 su progetto dell’Architetto Marcello Piacentini, il quale affidò al Prof. Sergio Sportelli la realizzazione del complesso marmoreo e la direzione artistica dell’opera eseguita dall’amministrazione comunale, in economia con la direzione dei lavori di un cantiere di lavoro all’ufficio tecnico comunale diretto dall’Ing. Grazio Prete. La circostanza in prima istanza viene confermata dall’ex sindaco di Grottaglie Prof. Antonio Zinzanella che è in possesso di un documento storico-politico prodotto in occasione dell’imminente competizione elettorale postuma al periodo maggio 1956 al novembre 1960 dal titolo “RASSEGNA DI VITA AMMINISTRATIVA”. Il documento venne editato e distribuito alla città dalla Democrazia Cristina locale, il cui leader era il Senatore Gaspare Pignatelli, e nel documento e nell’allegata foto documentale in merito al Monumento ai caduti si attesta inequivocabilmente che “Monumento ai Caduti-opera dell’architetto Piacentini-realizzato in economia sotto la direzione dell’ufficio tecnico comunale-spesa complessiva di L. 35 milioni…Gruppo marmoreo-opera dello scultore Prof. Sergio SPORTELLI.”
A conferma ulteriore di quanto contenuto in “RASSEGNA DI VITA AMMINISTRATIVA” è il volume di Padre Francesco Stea e Luigi Galletto “AMMINISTRAZIONI ED AMMNISTRATORI POSTUNITARI GROTTAGLIESI”, nel capitolo dedicato a “Gaspare Pignatelli 11 giugno 1956-3 giugno 1958”, da cui è attingibile la storia del Monumento ai Caduti dell’architetto Marcello Piacentini. Scrivono Padre Francesco Stea e Luigi Galletto che “dopo la consultazione del 27 maggio 1956, il nuovo consiglio comunale..con delibera n. 41e 42 del 11 giugno 1956..veniva proclamato sindaco (Gaspare Pignatelli) ..e la giunta..Pietro Annicchiarico, Vitantonio Montanaro, Cosimo Calò, Angelo Peluso, supplenti Cosimo Bruno e Leonardo Abatematteo”… il primo dopoguerra aveva visto un fiorire di nobili sentimenti d’amor patrio e varie iniziative per ONORARE LA MEMORIA DEI FRATELLI MORTI SUI CAMPI DI BATTAGLIA, il ventennio, poi, aveva suscitato una ondata di vero entusiasmo per il ricordo di tanti eroi noti ed ignoti; in ogni paese si era fatto a gara per erigere, magari, una sola modestissima colonna di pietra o di marmo, che perpetuasse il sacrificio di tanti nostri fratelli immolatosi per un fine comune. Dieci anni ancor dopo il secondo conflitto mondiale la nostra cittadina ne era priva! Gaspare Pignatelli a scuotere da tanto torpore e interessare l’assemblea il 27 settembre 1956 “ Mi auguro, Sigg. Consiglieri, che dopo tanto parlare di onoranze ai nostri Caduti in guerra, questa Amministrazione abbia la fortuna di eternare il ricordo del loro supremo sacrificio. Da molti anni i Grottagliesi rimproverano agli amministratori che si sono qui avvicendati di aver trascurato tale dovere. Desidero , quindi, che il rimprovero popolare non abbia più ragion d’essere e ritengo che in ciò sono assistito dal consenso di voi tutti. Un dissenso tra noi sorge sul come tradurre in atto il proposito di onorare degnamente i Caduti Grottagliesi; ma non vorrei che un tale contrasto diventi una comoda scusa per un ulteriore rinvio dell’adempimento del nostro dovere”. L’opera doveva essere realizzata con una colletta pubblica, una soluzione che poteva passare attraverso un referendum tra i cittadini “impresa assai laboriosa e irta di difficoltà”…” il Sindaco (ndr Pignatelli) in adunanza, dettava i preliminari per conferire al paese un aspetto di vero centro grande e moderno”. Torniamo alla storia del Monumento “con deliberazione n. 6 del 10 gennaio 1957 era stato disposto approvare il progetto, redatto dal titolare dell’UTC Ing. Grazio Prete, relativo alla sistemazione ed ampliamento della Piazza IV Novembre, per un ammontare complessivo di L. 4.762.740. I terreni da espropriare così fuguravano nelle rispettive mappe catastali: a) Wichers Beatrice mq. 1210, b) Cofano Vito mq. 1564 c) Eredi Carrieri mq. 658 d) Marangella Michele mq.103.” Dopo 14 giorni tutto era pronto per l’inizio dei lavori.”…la maggioranza si orientava per il monumento figurativo, questo poteva sorgere solo in un apposito sito di nuova creazione, quindi Piazza IV Novembre ; il nome stesso conveniva, oltre che conferire decoro e ornamento all’ingresso principale della città..le 100.000 lire stanziate in bilancio utilizzarsi in aumento alle 500.000 quale contributo per l’attuazione dell’opera.Per la esecuzione del gruppo statuario, diversi scultori di fama nazionale avevano fatto conoscere che la spesa si aggirava sui 22-23 milioni. L’incarico fu affidato, però, al Prof. Sergio Sportelli, non tanto per una sensibile economia, quanto perché il bozzetto, da questi modellato, era stato giudicato di ottima fattura da esperti di chiara e larga notorietà, QUALE LO STESSO ARCHITETTO PIACENTINI, CHE AVEVA IDEATO L’ESEDRA DA COSTRUIRE IN PIETRA CALCAREA.” Con delibera n. 45 del 23 marzo 1957 vi è l’”approvazione del progetto cantiere di lavoro per la sistemazione e costruzione di opere murarie in Piazza IV Novembre e delibera n. 62 del 13 aprile 1957 “Monumento ai Caduti. Modifica consiliare n. 78 del 27 settembre 1956”. Il Prof. Angelo Peluso “l’alter ego di Gaspare Pignatelli” dal 4 giugno 1958 al 18 novembre 1960 “passava da assessore ai lavori pubblici a Sindaco e Pignatelli da Sindaco ad assessore ai lavori pubblici”.Siamo al 1959 l’esponente del Movimento Sociale Italiano Tommaso Salinaro interpella l’allora assessore alle finanze Rag. Giuseppe Bagnardi in merito alla gestione della costruzione del Monumento ai Caduti “…la cittadinanza grottagliese, tramite il Consiglio possa conoscere l’effettivo costo del cennato monumento ed i nomi di quanti, volontariamente, hanno contribuito alla sua erezione. Con l’occasione gradirò altresì conoscere: a) se i macellai e vinai continueranno e per quanto tempo ancora, nel versamento delle aliquote pro monumento a suo tempo stabilite per ogni capo di bestiame macellato e per ogni litro di vino daziato e se non pensi, in caso affermativo, di escogitare il sistema di trovare altre fonti sul piano delle volontarie oblazioni, onde dare un contributo positivo di collaborazione agli sforzi del governo intesi a far diminuire il costo della vita. b) se vero quanto pubblicato da un settimanale di Taranto, cioè che il contributo di L. 500.000 devoluto dalla Banca Popolare di Grottaglie alla vigilia del noto scandalo fu frutto di “artificio contabili”, non ritenga offensivo alla Memoria dei caduti in Guerra l’accettazione d’un tal genere di contributo e quindi partecipare alla nuova presidenza dell’accennata banca come un contributo del genere sia da respingere a meno lo stesso non trovi conforto in una unanime deliberazione del nuovo Consiglio di Amministrazione”Le cifre per la gestione ed erezione del Monumento. ATTIVO. Contributi volontari 1957-58 lire 5.652.309, mutui e contributi Shell. TOTALE L. 29.803.492. PASSIVO L.28.658.038.II Monumento ai Caduti viene inaugurato dal sindaco Prof. Angelo Peluso il 9 novembre 1958.Piacentini nel suo operare, affidò al prof. Sergio Sportelli la realizzazione del gruppo scultoreo e “delle altre opere del monumento” giusta delibera di municipale di Grottaglie n. 260 del 12 settembre 1957, e con l’ovvia assistenza e sorveglianza del tecnico comunale Ing. Grazio Prete.

VERIFICA DI CONFORMITA’
DEI LAVORI
AL PIANO REGOLATORE VIGENTE
VINCOLATO A MONUMENTO DALL’ING. GRAZIO PRETE NEL PIANO REGOLATORE GENERALE.

NEL PIANO REGOLATORE VIGENTE, SINDACO ANTONIO ZINZANELLA PROGETTISTA ING.GRAZIO PRETE IL MONUMENTO NELLA SUA INTEREZZA, INCLUSI I SETTI MURARI PERIMETRALI, SONO STATI VINCOLATI A VERDE PUBBLICO ATTREZZATO CON LA DESTINAZIONE A MONUMENTO AI CADUTI.

Lettura e verifica del progetto della rotatoria in corso di realizzazione in piazza IV Novembre, dalla planimetria di progetto emerge che i progettisti hanno perimetrato come piazza IV Novembre l’intera area del Monumento ai Caduti e vie limitrofe, è notorio che non è così. Infatti la piazza IV Novembre è individuata nello spazio destinato alla rototoria in progetto.

Ma veniamo alla conformità delle opere e dei lavori in corso per la realizzazione (ora sopesi) dell’arretramento dell’ingresso e parte del muro perimetrale antistante la piazza IV Novembre, opere ormai certe essere attribuite all’architetto Marcello Piacentini e cantierizzate dal 1956 al 1958 dall’ufficio tecnico comunale sotto la direzione dell’Ing. Grazio Prete. Ing. Prete che negli anni ’80 , incaricato dall’allora sindaco Antonio Zinzanella, ha elaborato il Piano Regolatore Generale, ancora vigente, e proprio lo stesso Ingegnere che perimetro l’intera area del Monumento ai Caduti, dunque incluso tutto il setto murario perimetrale( che ora si sta demolendo ed arretrando) VINCOLANDO E DESTINADO LA DETTA AREA A MONUMENTO AI CADUTI CON TIPIZZAZIONE VERDE PUBBLICO ATTREZZATO ,INCLUDENDO DETTA AREA NEGLI STANDARS URBANISTI DESTINATI AL CENTRO STORICO AI SENSI DELLA dm 1444/68. Come evidenziato nell’allegata planimetria parte di detta area vincolata , verrebbe destinata a marciapiedi riducendo dunque gli standars urbanistici vincolati e destinati dal PRG al centro storico, considerato che detti marciapiedi non rientrano nelle dotazioni previste dal DM 1444/68. Infatti il minimo dei 18 metri quadrati per abitante di cui al DM elencano come standars:
a) m2 4,50 di aree per l’istruzione: asili nido, scuole materne e scuole d’obbligo
b) m2 2,00 di aree per attrezzature di interesse comune: religiose, culturali, sociali, assistenziali, sanitarie, amministrative, per pubblici servizi, ed altre
c) m2 9,00 di aree per spazi pubblici attrezzati a parco e per il gioco e lo sport, effettivamente utilizzabili per tali impianti con l’esclusione di fasce verdi lungo le strade
d) m2 2,50 di aree per parcheggi (in aggiunta alle superfici a parcheggio previste dall’art. 18 della legge n. 765): tali aree – in casi speciali – potranno essere attribuite su diversi livelli.”
Dunque l’amministrazione ora deve spiegare se le opere sono conformi al PIANO REGOLATORE GENERALE redatto da l’Ing. Grazio Prete a cui si vorrebbe attribuire la paternità progettuale del setto murario , oggetto di demolizione, quando lo stesso Ingegnere, ben conscio di chi realmente ha progettato l’opera, vincola nel piano urbanistico da lui progettato l’intera area del Monumento esistente vincolando a quella destinazione e tipizzandola anche come VERDE PUBBLICO ATTREZZATO a servizio ed utilizzo dell’adiacente centro storico. In allegato copia delle tavole di Piano Regolatore Generale vigente in elaborazione cartacea e digitale e relativa tabella e norme tecniche di attuazione.